Web Tax: novità all’orizzonte

Con l’ultimo passaggio al Senato è stata approvata in via definitiva la cosiddetta Web Tax, che diventa legge dello Stato nell’ultima versione modificata e corretta per cercare di superare le critiche più aspre.

Con 167 voti favorevoli e 110 contrari, infatti, l’Assemblea parlamentare ha accordato la fiducia al Governo Letta, approvando definitivamente la legge di stabilità 2014 che contiene – tra le altre cose – la discussa norma che interviene sulla questione fiscale delle multinazionali che operano online.

In pratica, per risolvere il problema della corretta tassazione degli incassi effettuati attraverso l’advertising online da parte di quelle aziende con sedi dislocate in diversi paesi (europei e non), in grado di scaricare su affiliate e controllate estere i guadagni con misure fiscali nella zona grigia della legalità, il legislatore italiano ha deciso di introdurre (unilateralmente, senza sentire cioè il parere delle istituzioni europee che in via informale hanno già sollevato diversi dubbi sulla questione) l’obbligo di possesso di partita Iva italiana da parte degli operatori della Rete: nella versione modificata della norma tale dovere viene circoscritto a chi vende pubblicità online “e link sponsorizzati”.

Fonte: punto-informatico.it

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